– Che cos’è la pace per voi?
Pace non è solo assenza di violenza; questa è solo la sua proiezione fisica e visiva.
Pace è un momento dello spirito. Lo si scopre nell’intimità della coscienza ed è il valore più alto nella vita di un uomo: pace con se stesso. Solo il giusto vive realmente la pace. Giustizia e pace sono l’una all’altra essenziali. Non può esservi pace senza giustizia.
Come fatto sociale la pace si realizza nel rapporto che i singoli riescono a stabilire con il mondo. Il concetto si arricchisce così di altri valori, anch’essi decisivi per la conquista di una pace non effimera: rispetto reciproco fondato sulla reciproca fiducia. Se questi mancano si insinua il sospetto e con esso l’insicurezza e la paura. Vacillano e cadono così i pilastri della civile convivenza. Si è subito coinvolti nel torbido agitarsi di tensioni, ansie ed impulsi conflittuali spesso conttradditori ed incoerenti.
In sintesi: la pace si alimenta di giustizia. Se si perde o si attenua questo valore avanzano ingordigia e paura, ambizione e sfiducia, ipocrisia ed invidia, sofferenza ed odio e quindi la violenza nelle molteplici forme, morali e fisiche nelle quali si realizza.
Pace e Giustizia non sono concetti astratti e statici ma operano da fermento vitale nel dinamico e multiforme evolversi delle situazioni alle quali l’uomo è quotidianamente chiamato a dare risposta. E questa sarà tanto più sincera Quando maggiore la sfera di Libertà del soggetto.
Ebbene, guardando alla pace in Sardegna diciamo che il nostro popolo è mal guidato, diviso e immeschinito dal clientelismo, oppresso culturalmente ed economicamente da una gestione politica ed economica del potere ispirata, nei fatti, alla prevaricazione ed all’ingiustizia.
La risposta dei sardi è, di norma, valida, vitale e vigorosamente protesa a restituire dignità e giustizia ai rapporti interni ed esterni all’Isola. Purtroppo, sventurate frangie della nostra società reagiscono con l’incoerente contraddittorietà della violenza più torbida ed iniqua.
Socialmente parlando, per estirpare il male profondo che ci toglie la pace e il sereno convivere, dobbiamo impegnarci tutti ad estirparne anche le cause.
– Il suo partito in che modo tenta di costruire la pace?
Battendosi per liberare il popolo sardo dal colonialismo strisciante che ancora lo costringe nella frustrazione della subalternità, emarginazione e sottosviluppo economico e culturale, profondamente ingiusti e, come tali, responsabili delle inquietudini che rendono la pace così precaria e tanto spesso crudelmente offesa fra la nostra gente.
– È possibile trovarci uniti nel costruire la pace?
Certo! Ne siamo assolutamente convinti. Per noi non c’è altra possibile via. Dobbiamo trovare in noi stessi, nel profondo senso di giustizia, di rispetto e fiducia che caratterizzano in modo così peculiare e specifico la gente sarda, la forza per costruire la pace.
Le diversità ideologiche non sono un ostacolo ma un presupposto – direi necessario – per il dialogo ed il reciproco arricchimento dei contributi di cui ogni parte, per esperienze, cultura e ideologie diverse, è in grado di offrire alla comunità nella quale ci riconosciamo e che, con il fervido concorso di tutti, possiamo migliorare.
Quale migliore significato del fatidico “Forza Paris”?
La Pace si alimenta di giustizia – L’Ortobene – 1 gennaio 1984
24 Febbraio 2025 by