Illustre Direttore,
dalla lettura di un articolo a Sua firma e di un corsivo a firma Bubu, pubblicati sull’ultima pagina del numero di gennaio di “Sassari Sera” leggo – con imperdonabile ritardo – che avrei, – con male arti, attraverso Emanuele Sanna, determinato l’elezione dell’ing. Gonario Lorrai (definito uomo, come dire? di mia fiducia) al prestigioso incarico di assessore ai trasporti in luogo di Gacomo Sanna a cui merito si ricorda la saggia gestione della spinosa conflittualità scatenata non so bene da chi nel realizzarsi del porto canale.
Alcune precisazioni:
Ho saputo della designazione dell’ing. Gonario Lorrai al ruolo di assessore ai trasporti dalla radio. Più esattamente da un amico che lo aveva sentito alla radio e conoscendo l’amicizia che mi lega da oltre trent’anni alla famiglia di Lorrai ed a lui personalmente me ne ha dato notizia.
Se mi è concesso di fare un’ipotesi credo che la soluzione Lorrai sia apparsa la più naturale al Presidente Palomba (o a chi l’ha suggerita) perché la sua designazione appariva più fatto tecnico che politico; anche in considerazione che a designarlo come tale, la prima volta, era stato il Partito ed il Gruppo del Partito sardo.
Qualunque ne sia l’origine confermo comunque la mia totale estraneità a tutto ciò.
Egregio Direttore, i nostri rapporti, pur cordiali, sono molto discontinui e forse perciò Ella mi attribuisce capacità di tessitura fra trama e ordito che mi sono del tutto estranee. Non ne ho neppure la vocazione. Quello che ho da dire lo dico punto e basta. Se ritengo che non sia opportuno né positivo parlarne lo tengo in me come ho fatto con tutto ciò che di riservato ho appreso nella mia professione di avvocato.
Prendo atto con vivo apprezzamento quanto afferma a merito di Giacomo Sanna circa il lavoro profuso a pro del realizzarsi del porto canale.
È importante.
L’idea del porto canale ha molti padri fra i quali il compianto Dott. Sirchia, ma politicamente è stato prevalentemente un impegno sardista.
Le strutture portuali che l’assessore Sanna si apprestava ad inaugurare con l’attivazione del porto canale, sono state finanziate a seguito di un durissimo confronto del Presidente della Regione – che al tempo ero io – e dell’assessore ai lavori pubblici Roberto Binaghi, con il Ministro del Mezzogiorno, Salverino De Vito che, pur guardando a noi con simpatia, trovava difficile trovare nelle pieghe del bilancio i necessari 220 miliardi (o giù di lì) ormai travolti dallo scioglimento della Cassa per il Mezzogiorno che a tal fine li aveva stanziati.
La nostra Giunta credeva fermamente che la Sardegna possa avere un avvenire solo se si doterà di una robusta economia marittima (ancor oggi molto evanescente) possibile solo se disporrà di moderni, efficienti porti capaci di alta competitività a livello nazionale e (data la posizione geografica della Sardegna) intercontinentale. Infatti, l’altro grande obiettivo è quello d’internazionalizzare l’economia.
Questo però potrà farlo solo in virtù di una vigorosa politica portuale e di hinterland adeguatamente organizzati. Altrimenti punti o zone franche restano targhette inutili sulla porta di altrettanti inutili uffici.
Ultima notazione.
Frequento Emanuele Sanna. E allora? Abbiamo diviso insieme, spesso in dialettico ma costruttivo conflitto, un’intera legislatura regionale. Conserviamo reciproca stima e sul piano umano, cordiale amicizia. Così come la mantengo, con mio orgoglio e spirituale appagamento, con tante altre personalità della politica, imprenditoria, sindacalismo, intellettuali, cultura, eccetera, sia sardi che di altre contrade del vasto mondo.
Alla mia età si è consapevoli del fatto che i rapporti umani costituiscono il patrimonio più alto che una persona si è saputo conquistare durante la sua vita. Solo il calore di un’amicizia limpida e disinteressata da senso, nonostante gli anni, alla speranza.
Lettera al Dott. Pino Careddu “Sassari Sera” – Nuoro – 9 marzo 1998
30 Maggio 2024 by