Appunti scritti a mano (dicembre 1987)
Studiamo Tuveri per la stringente attualità del suo pensiero. Ora come allora: sottosviluppo sardo / centralismo statale / assenza di prospettive
Orizzonte: Mercato unico europeo in assenza di Governo europeo minaccia accentuazione (drammatizzazione) squilibri penalizzando zone periferiche.
Tema dei poteri (centrale per Tuveri) costituisce tratto unificante problemi che ancor oggi incidono e condizionano la realtà sarda.
Ed in effetti è acquisito alla cultura isolana che intreccio perverso di momenti istituzionali (…)
Debolezza storica dei sardi si configura in termini di delegittimazione della sua rappresentanza.
Ricercare in noi stessi forza per affermare diritto a sviluppo
Né la Sardegna, né alcun altro popolo può prosperare ove non si governi da se non abbia tutta l’indipendenza che può conciliarsi con le prerogative del potere centrale, il più limitato (1867 La Cronaca)
Tuveri: forte visione autonomia non delegata ma diritto – dovere originario che trova sua naturale genesi dal popolo.
Società che si organizza in istituzione che si articola in ordinamento e per meglio garantire la libertà la organizza (…)
Quivi si trovano le radici storiche del Federalismo e si proiettano nel filo conduttore che porta a Deffenu, Bellieni, Fancello, Gramxi (ruolo progressista federalismo sardo)
Diversi tempi, diverse prospettive ma…
Autonomia in seno federalista rappresenta punto più alto confluenza elaborazione teorica pensiero politico isolano.
Crisi Autonomia deriva da comprimibilità (?) di questa dalla struttura stessa dello Stato: Stato regionalista autonomista in periferia, vetrinista al centro.
Crisi dei partiti: crisi di rappresentanza, nessun partito regionalista mette in discussione l’unità dello Stato.
Pone il problema dell’unità giusta. Della ricchezza delle diversità /Nazioni – Stati – Nazione – Stato/
Parlare la stessa lingua non serve se si rivela lo strumento del padrone per meglio rendere subalterno il servo.
Tuveri Dibattito ottocentesco fra indipendenza e libertà non ha molto senso, agitato strumentalmente dai monarchici ed oggi dai centralisti. Tuveri ammoniva a non lasciarsi abbagliare dalla forza liberatoria di un potere esterno (allora…) solo chi ha libertà troverà le soluzioni ai propri problemi.
Perciò anche popoli di cultura e lingua diverse avevano scelto di costituire insieme lo Stato (Svizzera, Stati Uniti)
Egli pensa alle Regioni-Stato unite dal vincolo federale
Regione: finanze / trasporti/ agricoltura / industria / commercio / istruzione / ordine pubblico
Stato: Esteri / Difesa / Giustizia / Politica Monetaria
Federalismo “interno” base per Federalismo “europeo” (…)
Apprezzamento per il convegno, rilevanza dei temi, riscoperta dei valori della cultura sarda: dell’emergere di queste personalità che danno al nostro odierno operare il senso della storia.
Una storia cancellata e sepolta prima dalla cultura ufficiale e poi dalla tendenza degli intellettuali a scrollarsi di dosso l’appartenenza ad un popolo sconfitto e ad identificarsi con la cultura vincente, la nazione vincente.
Non tanto per opportunismo quanto per mancanza di stimoli attuali dopo la frustrazione della sconfitta.
Solo di recente assistiamo (…) prorompente
Europa dei popoli
Ripensare alla luce dell’oggi il pensiero di Tuveri che parlava non solo agli eruditi ma al popolo – Attualità del pensiero di G. B. Tuveri
Sottosviluppo sardo generato da centralismo statale. Non si intravvedono in prospettiva valide soluzioni: ipotesi europea si carica di problemi più che di soluzioni.
Mercato unico europeo rischia di aggravare condizioni regioni deboli in ASSENZA poteri politici unitariamente espressi dai popoli.
Tema “poteri” così centrale in Tuveri è tratto unificante e dominante dei problemi di più alto rilievo che incidono nella realtà sarda.
Intreccio perverso dei momenti istituzionali cioè dell’assetto dei poteri, ancor prima del loro esercizio, che si genera l’incoerente, precario sistema economico sociale sardo viene individuata da cultura politica isolana , secondo l’intuizione di Tuveri, l’origine della Questione sarda.
Ma la cultura politica isolana non ha certo piena consapevolezza delle conseguenze da trarre in termini di prospettiva. (…)
Occorre ritrovare in noi stessi forza per affermare diritto allo sviluppo.
Quadro nell’800 dirigenza sarda riteneva di risolvere problemi sottosviluppo e di integrazione con le popolazioni della penisola attraverso la fusione con stati terraferma, poi con la concessione dello Statuto, quindi con l’unificazione per isola.
Tuveri ammoniva:
Né la Sardegna, né qualunque altro Popolo può prosperare ove non si governi da sé, e non abbia tutta l’indipendenza che può conciliarsi con le prerogative del potere centrale il più limitato (1867)
Tuveri: Autonomia non discendente dall’alto; non è concessione ne delega di poteri. Ma questi emanano in via diretta quale espressione di sovranità popolare e di patto federativo. In Tuveri ritroviamo la genesi del pensiero federalista che sarà poi ripreso ed esaltato da A. Deffenu, C. Bellieni, F. Fancello e dallo stesso A. Gramxi che riconobbe nell’aspirazione federalista dei sardi un valore progressista meritevole (…) Ed a ben guardare è ancor oggi la sola via per risolvere l’aspirazione di governo superando un’autonomia delegata che non ha funzionamento e che viene sempre compressa dal centralismo.
Nella crisi dell’Autonomia c’è l’incoerenza dello Stato pseudoregionalista. Al pensiero regionalista sardo d’ispirazione federalista è estranea l’idea di attentare all’unità dello Stato. Unità più giusta, compatibile con la convivenza delle diverse realtà etnico-culturali.
L’Unità non può essere lo strumento con cui gli interessi dominanti si impongono trovando legittimazione nell’ordinamento.
A che serve parlare la stessa lingua del principe se a lui serve per comandare ed al popolo per servire? Ecco perché Tuveri disconosce i poteri di proporre la libertà allo strumento per ottenerla.
Inutile affidarsi al Principe (monarca) per ottenere la concessione della libertà. La storia si è incaricata di verificare l’esattezza dell’intuizione. Squilibri territoriali – meridionalismo dcc.
Tuveri coglie nel rapporto indipendenza libertà, il nesso fra le autonome scelte del popolo che ricerca le naturali alleanze per garantirsi la libertà, dando vita a stati multirazziali (mistilingui)….
Ecco definirsi nel pensiero di Tuveri uno Stato federale di Costituzione repubblicana fondato sulle regioni-stato che delegano al potere centrale la politica estera, la difesa, la circolazione monetaria, alcune funzioni in materia giudiziaria.
Competenza esclusiva delle Regioni:
Senza interferenze del Governo centrale: Finanze / trasporti / agricoltura / industria / istruzione / ordine pubblico
Un moderno modo di concepire l’articolazione dei poteri ispirati a saldi principi di democrazia e libertà.
Quindi in lui si esalta il primato dello Stato federale(confederazione elvetica / U.S.A.).
Anche in Tuveri il Federalismo interno (italiano) avrebbe dovuto precedere quello esterno (europeo) sovranazionale per fondare gli Stati Uniti di Europa.
Non è un prima e un dopo indifferenziati, ma l’esigenza (…) logiche politiche di questi, accentuerà gli squilibri creando la Questione Meridionale Europea.
Gli interessi che oggi dominano nell’Europa delle Regioni verrebbero condizionati da poteri che oggi non rispettano: Europei e Regionali. Preferiscono sostenersi e sostenere gli stati contro Europa e Regioni perché con quegli interessi prosperano.
Prendere coscienza della lezione che ci viene dalla storia. /Andare verso l’Europa dei popoli / Tuveri non parla solo agli eruditi ma ??? luce d’intuizione, forza trascinante, porgetto politico, espressione di democrazia (…)