In relazione alla notizia stampa relativa alla mancata ricandidatura al Parlamento Europeo in lista con i valdostani ed altri preciso:
l – I rapporti fra Partito Sardo e l’Union Valdotaine si sono definitivamente interrotti nell’estate ‘92 a seguito della decisione del Partito di respingere le mie dimissioni da parlamentare europeo in considerazione del fatto che a subentrare non sarebbe stato un candidato valdostano ma un sardista coinvolto in vicende giudiziarie molteplici per le quali è ancora oggi ricercato dagli organi di polizia in esecuzione di ordine di custodia cautelare disposto dalla magistratura;
2 – Nei giorni scorsi ho tentato di favorire il superamento delle tensioni dichiarandomi favorevole ad un riavvicinamento fra i due partiti e comunicando la formale rinuncia alla mia ricandidatura; l’operazione non è andata in porto per la ferma presa di posizione della Segreteria nazionale sardista che ha ritenuto non conforme a dignità anche solo “apparire” succube di veti esterni;
3 – Ben tre partiti, due dell’attuale opposizione ed uno della maggioranza, mi hanno offerto la candidatura alle elezioni europee in posizione di alto prestigio nelle rispettive liste. Ho ringraziato tutti per l’onore riservatomi, ma d’accordo con il Partito, ho declinato tutte le proposte;
4 – Avrei volentieri accettato la candidatura con il simbolo dei quattro mori. Questo ci è impedito dalla legge che impone la preventiva raccolta di oltre trentamila firme per chi non ha rappresentanti nel Parlamento dello Stato o è stato eletto al Parlamento Europeo con un simbolo diverso o come nel mio caso composito.