Lettera agli Onorevoli Efisio Serrenti e Giacomo Sanna Nuoro – 30 giugno 1995

Nel formulare a voi i migliori auguri di buon lavoro e di fecondo successo nell’assolvimento delle responsabilità di governo che con il voto del Consiglio siete chiamati ad assumere, non voglio sottrarmi al dovere di alcune note che sottopongo alla vostra valutazione.

Se fossi stato consultato avrei espresso riserve sull’opportunità di una partecipazione diretta alla Giunta. La vedo debole e precaria. Debole per un presidente che nell’esperienza appena trascorsa ha deluso ogni aspettativa. Precaria perché condizionata dalle prossime scadenze elettorali a seguito delle quali si aprirà quasi certamente una crisi. Quali programmi di valore sostanziale sia possibile impostare in queste condizioni è problematico dire. Ecco perché avrei consigliato un appoggio esterno. Avrebbe tenuto il partito nella maggioranza consentendogli una maggiore libertà di movimento e la considerazione di gruppo interessato ben più alla politica che al potere.

Atteso che il momento contingente è dominato dalla crisi sociale occorre assumere alcune importanti iniziative per fronteggiare il suo aspetto più acuto: disoccupazione.
a . Penso che l’opportunità migliore sia offerta dall’edilizia; non solo quella dei lavori pubblici (sui quali tornerò). Offrendo un contributo dell’8, 10% per l’abbattimento degli interessi sul capitale per la costruzione della prima casa in favore di giovani coppie si può rimettere in movimento larga parte dell’economia isolana. Stanziando 100 miliardi se ne mobiliterebbero oltre mille del sistema bancario costruendo così circa 15.000 alloggi (una città di 60.000 abitanti!). Non solo muratori, ma falegnami, elettricisti, trasportatori, fabbri, tappezzieri e quant’altro ruota intorno all’economia della casa troverebbero proficua occasione di lavoro e i soldi da questi percepiti verrebbero spesi nei mille canali dei diversi consumi vivificando settori oggi statici, se non spenti.

b. Nello spirito della Legge 28 dovrebbero essere finanziate le iniziative giovanili finalizzate alle nuove professionalità, specie quelle stimolate dal turismo.
b 1. Non solo agriturismo, ma giardinieri per la manutenzione (all’impianto pensano le grosse ditte) dei mille piccoli spazi verdi realizzati attorno alle ville, villette, case, casette, insediatesi nelle coste; spazi verdi fioriti che nessuno gestisce in assenza dei proprietari la maggioranza dei quali sarebbe disponibile per la relativa spesa; guide turistiche per accompagnare gli stranieri (e gli italiani) affascinati dal mistero dei monumenti megalitici sardi (unici nel mondo) quali: nuraghi, bethili, menhir, domus de janas, oltre le bellezze naturali e paesaggistiche che contrassegnano il territorio sardo.
b 2. Le stesse miniere, oggi chiuse, rappresentano motivo d’interesse culturale, sia sul piano dell’archeologia industriale che della scoperta di una delle più importanti, antiche, sofferte pagine della storia e preistoria sarda.
b 3. “L’osservatorio del lavoro” potrebbe essere un ottimo supporto per le iniziative da promuovere nel coinvolgere i giovani
b 4. Anche il patrimonio artistico e storico deve costituire oggetto di proposta ai turisti in Sardegna, favorendo l’allestimento di mostre, e visite guidate in pinacoteche, chiese, palazzi d’interesse culturale sia artistico che storico.
c. Forestazione è pure un capitolo fondamentale nell’assorbimento della mano d’opera disoccupata.
c 1. Nei settori di vostra rispettiva competenza credo che Sanna debba partire dall’assunto della centralità mediterranea sarda e della franchigia doganale per impostare una vigorosa politica dei porti sì da consentire alla Sardegna di diventare lo snodo commerciale dell’economia mercantile marittima nell’interscambio fra paesi d’oltre Atlantico e paesi rivieraschi del Mediterraneo occidentale.
Ricordo che nelle nostre giunte abbiamo profuso centinaia di miliardi (oltre 220 solo nel porto canale di Cagliari) per potenziare i nostri porti da Porto Torres ad Olbia, Arbatax, Oristano, senza trascurare porti turistici e pescherecci. Nella politica dei porti bisognerà por mano alla specializzazione (passeggeri, container, rinfusa, collettame, metanifero, petrolifero, etc. Particolare attenzione va riservata agli organi di gestione. Altrettanto dicasi per gli aeroporti. Gestioni sburocratizzare, altamente commerciali, fortemente competitive, sì da attrarre l’utenza internazionale. So, certo, che i porti sono di competenza dei LL. PP., ma la loro esistenza è funzionale ai trasporti e quindi alla competenza di Sanna.
Per quanto riguarda Serrenti, tutto quanto detto sul turismo culturale rientra certo nell’ambito del suo interesse. Aggiungerei: recuperare un disegno di legge proposto a suo tempo da Nino Giagu, allora assessore alla P.I. rinunziato, contro mio parere dall’assessore che gli era succeduto: Carlo Sanna (Giunta Rais). Al momento, per quanto ricordo, in attesa di grosse iniziative di base popolare e di forza politica, mi pare, con gli aggiornamenti del caso, una buona base per rilanciare il sardo ed il suo insegnamento.
Ho scelto solo alcuni argomenti fra i tanti che si affollano nella mente. Soprattutto dopo le ripulse “gravissime” del Governo Nazionale. Mi permetto di consigliarvi di convocare un ristretto gruppo di personalità per dibattere i rispettivi programmi di largo respiro e minimali. Nessuno di noi è enciclopedico e tutti abbiamo bisogno di tutti. Ancora auguri.