Lettera al giornalista Giorgio Melis – anni 1984-’89

Ecco un’accusa che sento di non meritare: negare udienza ad un Sindaco che me la chiede. A parte il fatto che dedico larga parte del mio tempo a ricevere tutti, disoccupato o ministro, tributando loro la stessa attenzione e rispetto per i problemi che mi sottopongono, non capisco proprio per quel mai motivo dovrei disattendere le legittime sollecitazioni delle rappresentanze democratiche del Sulcis-Iglesiente.
Regione sul cui sviluppo si gioca in larga misura il futuro della Sardegna.
La verità è che ho dovuto sensibilizzare e raccogliere la disponibilità dei colleghi assessori onde organizzare un confronto adeguato alla rilevanza degli argomenti e degli interlocutori.
Sì, forse curo poco la parte burocratica dei rapporti esterni; credo, però, che al sig. Sindaco di Iglesias sarebbe stato più facile raggiungermi con una telefonata che ha, fra l’altro, il pregio del rapporto umano, che non con due telegrammi che, personalmente, nel mare di corrispondenza che arriva ogni giorno, non ho neppure visto.
Confermo quindi la piena disponibilità mia e della Giunta a discutere i problemi del Sulcis-Iglesiente, certo che riusciremo a trovare insieme i punti di forza per risolverli, nella consapevolezza che la decisione su parte rilevante di questi è affidata a poteri esterni alla Sardegna: minero-metallurgico, carbone, temi energetici, alluminio, tanto per citarne alcuni.
Ma molti temi dovranno trovare risposta nell’operatività delle istituzioni autonomistiche.
La giornata di lotta indetta dai poteri locali si iscrive fra le iniziative di alto significato democratico che saluto con entusiasmo e profondo rispetto quale espressione di un popolo che mobilitandosi rivendica ruolo protagonista del proprio avvenire.