Appunti per convegno su tema dell’Internazionalizzazione
Internazionalizzazione Economia
Tentativo protezionismo
Internazionalizzazione tanto più reale all’interno del MEC
Accresciuta competitività fra le imprese
Forte competitività internazionale non coinvolge solo imprenditorialità internazionale ma anche le imprese locali che dalle presenze internazionali sono condizionate.
Non esistono più gli “interstizi di mercato” nei quali si salvano sole imprese locali.
La C.E.E. nel dicembre ‘984 ha dato vita, con decorrenza 19992, all’ipotesi di Mercato Interno Europeo prefigurando libera circolazione: capitali, merci, servizi e… cittadini.
Questa è una evidente sfida all’imprenditoria debole, allocata in aree ad economia debole quale la Sardegna.
Ciò significa “sistema viario” europeo ed inoltre beni e servizi più efficienti e generalizzati a favore di grandi imprese.
Non è stato però deliberato riequilibrio territoriale. Va da sé che in tale contesto si affermano le industrie più forti a livello europeo.
Occorre prevedere perché nostra imprenditoria si prepari da oggi con incentivi, ecc
Penso… con maggiore crescita culturale
Nuove difficoltà che le imprese incontrano tanto nel mercato internazionale che interno impongono nuovi obblighi alla classe dirigente intesa quale espressione rappresentativa dell’ambiente globale.
Le imprese non possono essere abbandonate al loro destino se queste possono sognare di “fare da sole”.
Non si deve responsabilizzare l’ambiente e deresponsabilizzare le imprese ma dare vita ad un insieme di rapporti e sinergie capace di consolidare l’impresa nel proprio ruolo.
Senza sviluppo imprenditoriale peraltro non vi sarà sviluppo ambientale.
Ciò fanno giapponesi ed americani, ciò dobbiamo saper fare noi. Lo fanno in gran parte di Europa.
L’Ambiente deve promuovere ricerca tecnologica, innovazione rendendo disponibili adeguate risorse per la promozione ai fini dell’esportazione.
Essenziale: reciproco rispetto in clima culturale che dia consapevolezza dei reciproci ruoli e reciproca mutua essenzialità per sopravvivenza società civile.
La piccola impresa trova grandi difficoltà a disporre ed avvalersi dei necessari supporti di cui si avvale e dispone la grande.
Problemi di direzione, gestione, controllo, organizzazione, coordinamento, finanziamento, approvvigionamento, lavorazione, distribuzione, formazione professionale, amministrazione, promozione e marketing per cui viene marginalizzata ed è condannata a scomparire o sopravvive ma irrilevante.
Non crea progresso, né reddito, né occupazione.
Per sopravvivere deve creare consorzi, società consortili fra imprese per attivare servizi comuni. Per incentivare efficenza dell’impresa locale necessario coordinamento interventi dell’impresa e dell’Ambiente.
A – Interventi programmatici globali tesi a migliorare condizioni d’ambiente e d’impresa. Ci si riferisce alle infrastrutture ed ai servizi reali.
Trasporti interni ed esterni, reti stradali, insufficienza rete telecomunicazioni, insufficienza servizi postali, sistema scolastico inadeguato.
B- Assenza servizi reali. Cause storico politiche, geo-economiche ecc. non dispone di struttura articolata e diffusa, professionisti ed imprese per ricerche di mercato, marketing, assistenza alla promozione gestione finanziaria, innovazione tecnologica.
Esigenza assoluta di realismo nel rapporto Ambiente imprese, proponendo soluzioni possibili e compatibili con le risorse. Altrimenti si vaga nel vuoto e nell’assistenzialismo.
• sistema portuale/aereportuale/trasporti interni
• costi delle diseconomie e del mercato disperso e basso potere di acquisto
• concorrenza che utilizzano economie residuali
• presidi commerciali esterni alla Sardegna
• Zona Franca ?
• Oneri portuali
Sbocchi di mercato esterni:
✓ prodotti caratterizzati di qualità ed omogeneità (non diversificati)
✓ caratteristiche costanti nel tempo e nella qualità (affidabilità)
✓ rapporti pubblici poteri imprenditoria
✓ tecnologia