Discorso in occasione dei 25 anni del Consorzio Costa Smeralda – 1987

La Sardegna ha conquistato in campo turistico una posizione di primissimo piano attestandosi tra le regioni di maggior attrazione ed interesse sulla scena nazionale e internazionale.
Un risultato di grande prestigio che è stato raggiunto anche grazie ad una politica regionale che – muovendo dalle inestimabili bellezze naturali ed ambientali di cui è ricca la Sardegna – ha saputo mobilitare nel tempo un vasto complesso di risorse e di investimenti pubblici e privati, finalizzati allo sviluppo di un settore che costituisce oggi una delle realtà più dinamiche ed importanti nel tessuto economico e sociale della Regione.
Un contributo di particolare rilievo a questo processo di crescita va certamente ascritto alla più che ventennale azione svolta dal Consorzio della Costa Smeralda che, con programmi di investimento di vasta portata, sorretti da spiccata capaci imprenditoriale, organizzativa e promozionale esaltata dall’alto prestigio internazionale del suo Presidente ha saputo inserirsi nei segmenti più qualificati della domanda turistica, con importanti effetti di ricaduta di immagine sull’intera realtà turistica sarda.
Questi 25 anni di continua ed attiva presenza del Consorzio si intrecciano, di fatto, con le vicende che hanno caratterizzato la crescita e l’affermarsi della moderna industria turistica isolana, che ha sperimentato una forte dinamica espansiva, in termini di reddito e di occupazione, ma al tempo stesso ha originato nuovi problemi di impatto ambientale e più in generale squilibri territoriali.
Il crescente rapidissimo successo della politica turistica ha chiamato i pubblici poteri, non sorretti da esperienza adeguata per mancanza di significativi precedenti, a fronteggiare il governo del territorio con provvedimenti e risposte non congrue a problemi complessi e spesso fra loro incoerenti e contraddittori. È accaduto così che spesso più che di promozione turistica ci si trovi dinanzi a casi di “consumismo ambientale” di beni di irripetibile bellezza, capace di turbare il disegno unitario ed articolato di una strategia armonica di sviluppo dell’intero comparto.
Di qui l’esigenza di riqualificazione dell’offerta turistica che privilegi la tutela e la salvaguardia delle risorse naturali ed ambientali e migliori il sistema complessivo delle infrastrutture e dei servizi offrendo un prodotto diversificato e competitivo nel mercato internazionale. Va così superato il concetto di un turismo esclusivamente costiero per integrarlo ed arricchirlo con le altre realtà territoriali delle zone interne che per il loro patrimonio etno-storico, geomorfologico, archeologico e folkloristico hanno grandi potenzialità di sviluppo e completano, come in un affresco di grande suggestione paesaggistica, l’offerta globale del turismo Sardo.
Sarà impegno dell’Amministrazione Regionale elaborare nuovi strumenti urbanistici che, fronteggiando e correggendo pericolosi fenomeni di degrado ambientale, assicurino il governo complessivo del territorio, basati sulla certezza dei diritti e dei doveri sulla speditezza delle procedure e l’attivo coinvolgimento delle amministrazioni locali, per meglio realizzare l’impiego ottimale di tutte le risorse.
In questo quadro di riferimento si dovrà articolare la politica di sostegno all’iniziativa privata e renderla compatibile con gli obiettivi di riequilibrio, di sviluppo economico, produttivo e dei livelli di occupazione, che siano il lievito di crescita civile e di arricchimento culturale derivante dagli scambi fra il popolo sardo e gli altri popoli.