Ringrazio gli organizzatori di questa commemorazione che mi hanno invitato a ricordare, a nome di tutti i Sardi, il Prof. Ferruccio Barreca.
Devo premettere che, con mio grande dispiacere, non ho avuto la fortuna, a differenza di molti presenti, di conoscerlo di persona.
Il suo operato di alto funzionario dello Stato e di studioso che ho seguito, mi da l’illusione di un rapporto quasi di consuetudine e di familiarità.
È ben nota d’altra parte la sua attività di divulgatore e di conferenziere che aumentano questa dimensione di dimestichezza che si ha quando si parla di Lui.
Devo apprezzare di Ferruccio Barreca, come Presidente della Giunta autonomistica che governa la nostra Regione, lo sforzo costante a superare la dicotomia che ancora sussiste tra la specialità della nostra Regione e l’assenza di competenze primarie in un settore quale quello archeologico così rilevante per la ricostruzione della nostra storia.
Lui non si è mai eretto ad irragionevole rivendicatore delle pur legittime competenze dello Stato di cui era devoto rappresentante e libero interprete.
Il suo voler essere più studioso che acritico funzionario, il suo ormai mitico savoir faire, l’essersi definitivamente sardizzato in virtù del suo matrimonio e della trentennale permanenza nella nostra isola, lo hanno portato a valorizzare i valori autonomistici lavorando di concerto con gli Enti Locali, assecondando o attivando in assenza di promozione spontanea le richieste delle comunità locali che, desiderose di riappropriarsi della propria identità, richiedevano che i tesori che le loro travagliate terre restituivano fortuitamente od attraverso scavi e ricerche rimanessero nei loro centri e diventassero momento di crescita della comunità.
La collaborazione infatti tra noi e l’Istituzione di cui Lui era a capo ha portato a varare la rete di Musei locali di cui, purtroppo lentamente, vediamo sorgere le prime gloriose avanguardie come pure ha indotto l’Assessorato al Lavoro a finanziare sempre più copiosamente gli scavi grazie al Fondo Sociale.
Con Lui la Regione non è stata solo l’erogatore di fondi ma l’interprete attiva e sollecita di esigenze non solo scientifiche ma soprattutto occupative.
Non vi è dubbio che la legge debba avere miglioramenti; le professionalità devono essere valorizzate, bisogna crearne di nuove adeguate alle esigenze di un moderno scavo; i politici infine devono adeguarsi alla crescita quantitativa e qualitativa della archeologia sarda.
In questo il Prof. Barreca è stato protagonista; ha dato spazio a molti, ha aperto le porte alle collaborazioni con prestigiose Istituzioni ed Università italiane e straniere.
Ha impedito colonizzazioni scientifiche e culturali se è vero che oggi molti giovani studiosi sardi sono protagonisti di diversi filoni di ricerca storica che ci stanno facendo conoscere pagine fin qui ignorate dalla letteratura scientifica.
È il caso della storia dei periodi fenicio e punico, di cui è stato appassionato alfiere.
Egli ha avuto il merito di riappacificarsi con quelle popolazioni che, venute da lontano, si stabilirono nelle nostre coste e si unirono alle popolazioni residenti prendendo e dando per creare quella cultura e storia sfaccettata quale è la nostra.
Ma non è stato solo lo scopritore di quella civiltà che, pur nostra, veniva dal mare ma anche di quelle più specificatamente originarie quali la prenuragica e la nuragica ed infine la postclassica, orientando ricerche ovvero favorendo gli studiosi che in prima persona se ne occupavano.
Molto resta da fare nella ricerca ma soprattutto nella divulgazione e valorizzazione; tutti quelli che qui sono riuniti, non v’è dubbio, per ricordarlo ed onorarlo non possono che raccogliere il messaggio che Lui ci ha lasciato per proiettare ulteriormente la Sardegna nella più vasta storia del Mediterraneo e dell’Europa.
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Ricordo del Prof. Ferruccio Barreca – Soprintendenza Archeologica per le Provincie di Cagliari e Oristano – 1984-’89 –
8 Febbraio 2016 by rocamadour
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