Interpellanza – Senato della Repubblica – VII Legislatura 313a seduta pubblica – 27 settembre 1978

Interpellanze e interrogazioni

Presidente Segue un’interrogazione del senatore Melis. Se ne dia lettura.
Melis. — Al Ministro dei lavori pubblici. — Per conoscere quali iniziative siano state prese per risolvere le gravi disfunzioni esistenti nel porto di Olbia e, in particolare:
se sia stata disposta perizia tecnica tesa ad accertare le cause del cedimento evidenziatosi lungo il molo Frassinetti, a cui attraccano le navi di linea, cedimento del quale esisterebbe conferma nei controlli subacquei effettuati da personale specializzato dell’impresa «Di Penta» cui sono stati affidati lavori di nuove costruzioni, in corso di realizzazione, nello stesso porto di Olbia;
se sia a conoscenza del fatto che una motonave di linea, nei giorni scorsi, si è arenata all’interno del porto a causa del mancato dragaggio dei fondali, la cui profondità media è di circa metri 6,10, mentre il pescaggio delle motonavi in servizio, sulla tratta Olbia-Civitavecchia, è di metri 6;
se, in conseguenza di quanto sopra e del prevedibile ulteriore Interrimento dell’area portuale conseguente al continuo afflusso di detriti trasportati dal fiume Padrongianus, siano stati disposti urgenti lavori di drogaggio adeguati a rendere sicura la navigazione 2 la movimentazione delle navi all’interno del bacino portuale;
se siano state disposte le sostituzioni dei parabordi di fortuna (comuni copertoni usati di auto) con altri, destinati alla finalità specifica di sopportare ed attenuare la enorme spinta delle navi in fase di accosto;
se, infine, siano stati avviati gli studi progettuali per realizzare nel porto di Olbia una stazione marittima capace di ricevere l’afflusso di oltre un milione di passeggeri l’anno.
Si ricorda, infatti, che, allo stato, i passeggeri sono costretti a rifugiarsi in un locale di circa 80-100 metri quadrati destinato a biglietteria ferroviaria e marittima, rivendita tabacchi e bar, nel quale sono state sistemate alcune panche ove possono trovare posto non più di 6 persone, del tutto insufficiente, quindi, per gli oltre 1.000 viaggiatori che transitano giornalmente (in condizioni di normalità) nei quattro mesi estivi ed in coincidenza delle festività pasquali e natalizie.

Presidente. Il Governo ha facoltà di rispondere a questa interrogazione,
Fontana, sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Si fa presente che l’ufficio del genio civile per le opere marittime di Cagliari ha provveduto con palombaro dell’amministrazione ad effettuare una accurata visita alle strutture di banchina lungo il molo Frassinetti, a seguito della quale è stata riscontrata una sgrottatura dello scanno di imbasamento sul tratto più esterno della banchina stessa.
La sgrottatura allo stato non presenta pericolo immediato anche perché è laterale al tratto interessato direttamente dall’attracco dei traghetti; comunque è già stato provveduto ad inserire i lavori di risanamento nella perizia di manutenzione delle opere portuali per il corrente esercizio.
Per quanto riguarda la situazione dei fondali, è stato in effetti segnalato dalla capitaneria del porto di Olbia che la motonave «Città di Napoli» ha toccato con la chiglia in una zona del canale esterno di accesso al porto in prossimità della foce del fiume Padrogianus.
Il predetto ufficio del genio civile per le opere marittime ha redatto apposita perizia tecnica.
Sono in corso i lavori di escavo da parte della draga «Sauro» del servizio escavazione porti.
In merito alla precarietà della situazione relativa ai parabordi, si precisa che con i lavori di manutenzione ordinaria delle opere portuali dell’esercizio finanziario 1977, già appaltati, verranno posti in opera undici nuovi parabordi in gomma del tipo «Pirelli».
Per quanto riguarda, infine, la progettazione di una nuova stazione marittima rispondente alle moderne ed attuali esigenze del porto stesso, si fa presente che la nota di variazione al bilancio per il 1978 reca fra l’altro stanziamenti in aumento di lire 190 miliardi per opere marittime (cap. 7501).
Nel programma che è in via di elaborazione è intendimento includere anche la spesa per la costruzione della darsena nel porto di Olbia-Isola Bianca, compatibilmente con l’urgenza di esecuzione di altre analoghe opere.
Melis. Domando di parlare.
Presidente. Ne ha facoltà.
Melis . Signor Presidente, colleghi, ringrazio il rappresentante del Governo per le sue precisazioni. Non ritengo di poter dichiarare la mia soddisfazione in considerazione del fatto che le assicurazioni del Sottosegretario, per quanto ispirate, sembrerebbe, alla migliore volontà, sono piuttosto vaghe, imprecise e indeterminate. Il fatto che in una nota di variazione al bilancio siano previsti 190 miliardi per opere di questo genere, ma che non si sia programmato un intervento specifico, atto a risolvere il gravoso problema della stazione marittima del porto di Olbia, indubbiamente non può lasciare l’interrogante sereno né soddisfatto della risposta.
Si tratta del secondo porto, fra i porti passeggeri d’Italia, per importanza, dato il volume di transito dei passeggeri registrato in questi ultimi decenni; siamo intorno a un milione e mezzo di passeggeri all’anno, cifra superata solo dal porto di Civitavecchia, che peraltro fruisce del traffico passeggeri di Olbia e degli altri porti sardi. Ebbene, neanche un porto della Sardegna ha una stazione marittima e nel porto di Olbia in certi giorni affluiscono 4.000-5.000 persone che vengono scaricate dalle 4 navi in arrivo da Civitavecchia, da Livorno, da Piombino, ma soprattutto da Civitavecchia — mi riferisco in particolare al periodo estivo — e che debbono ripartire per il continente: 4-5.000 persone esposte alla canicola, esposte alle intemperie, esposte alle mille esigenze che ogni individuo può avvertire nel lungo permanere di ore in attesa di imbarco, senza che vi sia risposta alcuna. E un fatto di civiltà: 4-5.000 persone che dispongono di un solo servizio igienico! Si assiste a spettacoli che offendono la dignità di un paese civile: 20 signore che fanno cerchio intorno alla ventunesima perché non debba esporre la sua intimità agli occhi di tutti. Questo è lo spettacolo che la Sardegna turistica offre agli stranieri che vengono, per godere delle sue bellezze e delle sue suggestioni, dalle nebbie inglesi o germaniche: offre questo squallore, offre questa offesa alla loro e alla nostra dignità. Non è certo in questi termini che possiamo incoraggiare un fenomeno turistico in via di sviluppo che si va proponendo come offerta, anche in termini economici per la rinascita dell’Isola, all’Europa che alla Sardegna sembra sotto questo profilo interessarsi.
Quindi non solo delusione, ma amarezza. mi consenta, onorevole Sottosegretario, per la mancata assicurazione in ordine ad un problema così urgente, così palese, così eclatante, che impone una risposta in tempi brevi.
Circa la sua assicurazione per quanto attiene il molo Frassinetti, ne sono contento.
Segnalavo questo problema da anni al Ministro dei lavori pubblici ricevendo sempre risposte di assoluta serenità: il molo Frassinetti non presentava pericoli di alcun genere, il genio civile delle opere marittime della Sardegna aveva fatto i suoi controlli ed era assolutamente certo. Finalmente oggi per la prima volta mi si dice che presenta delle lesioni (mi pare le abbia chiamate sgrottature: è un vocabolo che ascolto con interesse, è una novità per il mio lessico) e che si va provvedendo. Ma è un fatto molto grave, onorevole Sottosegretario, perché al molo Frassinetti accostano le navi di linea passeggeri e le eliche di queste nel movimentare le masse d’acqua nei pressi del molo possono determinare il rovesciamento del modo «sgrottato» con pericolo enorme non solo per la stabilità e il galleggiamento della nave, non solo per i cittadini che si trovano a sostare sul molo e per gli eventuali automezzi che si trovano sul molo in attesa di imbarco o in movimento di sbarco, ma per la sicurezza stessa delle motonavi in servizio. Apprendo oggi con soddisfazione che finalmente il genio civile delle opere marittime si è accorto di ciò che si vedeva ad occhio nudo e che io, non competente e certamente non palombaro capace di ispezionare i fondali marini, vedevo nel cedimento della struttura di molo rispetto al circostante terreno: proprio un abbassamento nettissimo del molo rispetto al piano viabile.
Presidente. Senatore Melis, la prego di concludere.
Melis. Concludo rapidamente, signor Presidente.
Infine, per quanto attiene i fondali, c’ero anch’io su questa motonave e sull’altra che si è incagliata e che è rimasta 24 ore ferma presso il molo di Olbia. Non è solo la «Città di Napoli» che ha strisciato sui fondali, ma addirittura l’«Espresso Venezia», per cui siamo rimasti incagliati per 24 ore perché non si dragano i fondali.
Onorevole Sottosegretario, la Sardegna è un’isola e i porti sono i suoi polmoni; ci colleghiamo al resto del mondo attraverso i porti. Ma se le navi non possono attraccare perché i fondali non sono sufficienti, per esportare 10.000 tonnellate di cemento dobbiamo servirci non di una nave con capacità di carico di 10.000 tonnellate, ma di due navi da 5.000 ciascuna. Questo equivale a dire: voi non commerciate, voi siete tagliati fuori dai rapporti economici con il resto del paese. Ebbene, voglio sperare che la mia insoddisfazione di oggi non sia un fatto negativo, ma un elemento positivo e di stimolo perché il Governo prenda consapevolezza dell’urgenza di provvedere e dia finalmente a noi una risposta positiva.